lunedì 13 luglio 2009

Diario di Viaggio

Prima pagina.


Progettare.....e si......."progettare è facile quando si sa come si fà" citava il maestro Munari.
La cosa che io chiamo simpaticamente ansia da foglio bianco è quella che spesso assale chi si appresta ad iniziare una progettazione, di qualsiasi tipo essa sia.
Il mese scorso mi sono arrivate molte domande su come si progetta uno stand e quali sono gli accorgimenti che bisogna seguire per questo tipo di realizzazione, i materiali per la costruzione ,il tipo di illuminazione adatta ed altro.
Ho in mente di rispondere a queste domande, ma non nel solito modo, stavo pensando di realizzare un diario, un diario di viaggio.....un viaggio che ci porterà, alla fine, a capire non soltanto la fase creativa che stà dietro ad un progetto di exhibition ma anche tutta la fase di realizzazione e logistica che bisogna tenere a mente fin dall'inizio, per mantenere sotto controllo costi e tempistiche di realizzazione.
Allora, partiamo dal principio.
La prima e fondamentale regola da conoscere,per progettare un allestimento fieristico, è sapere che le strutture ed i volumi che la comporranno devono essere autoportanti.
Che cosa significa questo?
Significa che le strutture non possono essere ancorate a terra o alle pareti dei padiglioni che ospitano la manifestazione.
Eccezione fatta per gli "appendimenti", che si realizzano utilizzando degli ancoraggi che vengono calati dal soffitto del padiglione per mezzo di cavi di acciaio o simili.
In questo modo è possibile realizzare controsoffitti per l'illuminazione , strutture di allestimento sospese o inserire marchi, grafiche o loghi.
Questa operazione deve comunque essere comunicata ed autorizzata dall'ente fiera, la quale , dopo aver verificato la fattibilità, realizza l'appendimento.
Questa operazione ha un costo aggiuntivo, che deve essere tenuto in considerazione nel preventivo.

Immagine di un appendimento:



Bene, adesso sappiamo che le strutture devono seguire questa specifica, ma se nel progetto ho bisogno d'inserire un volume o una struttura che deve essere ancorata anche a terra?
Bhe semplice, a questo punto si realizza una pedana, che può avere altezze e misure variabili.
La pedana sarà semplicemente appoggiata al pavimento del padiglione nella piazzola assegnata al cliente.
Il piano di calpestio di solito viene realizzato in legno, mentre il rivestimento superficiale può essere realizzato nei modi più svariati, che approfondiremo nel corso del nostro viaggio.

Immagine di una pedana con struttura metallica:





In questo modo possiamo realizzare qualsiasi foro per il passaggio degli impianti tecnici ed ancorare qualsiasi cosa alla nostra pedana, che in questo modo sarà svincolata dalla struttura del padiglione fieristico.

......alla prossima pagina...........


2 commenti:

  1. Pubblicato il tuo commento,essendo il goal di questo blog (e faccio sempre goal)di essere primo in allestimenti fiere sei more then welcome nell'inviare una review del tuo lavoro o altro.

    Alex

    ciao

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  2. ....a grazie mille......di che materiale avresti bisogno?

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