mercoledì 30 giugno 2010

XSEPONE MAGAZINE INTERVISTA EMILIANO BRINCI



Per chi volesse conoscere meglio il sottoscritto, ed il mio lavoro, consiglio di leggere l'intervista che ho rilasciato alla simpatica Sara Satta, per la rivista  Xsepone magazine.



Arredare una casa, tutti noi prima o poi ci siamo trovati davanti ad un ambiente vuoto e ci siamo improvvisati arredatori per rendere confortevole la nostra abitazione. Ci siamo recati al mobilificio di fiducia o al grande magazzino, a volte avevamo un’idea dello stile, altre abbiamo semplicemente assemblato oggetti, forse il risultato è stato gradevole, forse banale, forse tremendo e magari ci piace lo stesso. Ma quanti di noi sanno che accanto alla grande distribuzione, al colosso straniero che vende mobili in serie, esiste anche un’altra realtà, un altro modo di arredare, un mondo parallelo che offre prodotti di design non necessariamente a prezzi proibitivi? quanti di noi al momento di scegliere cosa mettere in quell’angolo di casa sanno che esiste un’alternativa? Mi sono incuriosita, e ho scoperto che esiste davvero una bella realtà fatta di giovani creativi che realizzano in prima persona le loro opere, producono oggetti che in molti casi attengono più all’arte che all’arredamento ma che non lavorano con la presunzione dell’artista ma con la passione e l’umiltà dell’artigiano. A questo punto non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di fare per voi una chiacchierata con uno di questi giovani creativi, che ha rischiato e puntato tutto su un’idea di creatività e manualità, Emiliano Brinci, che nel suo blog ama appunto definirsi un Artigiano/Designer dalla mente curiosa.

Emiliano, artigiano e designer, quindi una parola antica e una moderna, coincidono o si scontrano?
La prima cosa che mi chiedevano le persone quando m’ incontravano era proprio questo…con un aria un po’ perplessa….”ma tu sei un Artigiano o un Designer?” La mia risposta? Sono un ArtigianoDesigner tutto attaccato! Mi piace questa definizione per un duplice motivo. La più diretta e scontata è perchè progetto e produco i miei oggetti. L’altra è più romantica e si riferisce al modo di approcciarmi al lavoro. A gli occhi dei meno attenti, affermare di essere un ArtigianoDesigner può sembrare un paradosso, ma in realtà non è così. L’artigiano nell’immaginario collettivo evoca immediatamente la bottega di un falegname, con all’interno un uomo con i suoi arnesi, la sua manualità e circondato d’apprendisti. Il designer invece viene immaginato come una persona stravagante, un artista che con un colpo di genio e un segno sulla carta visualizza un oggetto che verrà prodotto e venduto in milioni di esemplari. Se abbiamo come panoramica di riferimento questa ,è facile che il paradosso sia evidente. Seguendo le teorie del sociologo Richard Sennett e quello che illustra all’ interno del suo libro L’Uomo artigiano, questo paradosso non esiste. Nel suo libro l’uomo artigiano è una persona che progetta con la mente legata alla mano, che segue l’etica del lavoro ben fatto, mettendo al centro del proprio interesse il conseguimento della qualità.

Per capirci, cos’è un oggetto di design, perché è diverso dal solito mobile?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo spiegare il significato letterale del termine design. Ormai basta aggiungere qualsiasi prefisso alle parole “di design” e come d’incanto tutto acquista qualità e personalità estetica. Questo bellissimo e moderno mobile “di design”, questo tavolo “di design”, questa sedia “di design”…… Il termine Design letteralmente significa Progettazione. Citando l’eccentrico designer francese Philippe Starck che afferma “Nulla è bello. Tutto dipende da chi guarda, la bellezza è versatile.” Un oggetto, al di là della sua valenza estetica, diventa un oggetto di design quando riesce a soddisfare un bisogno, integrando al meglio forma,funzione ed estetica. Quanti di voi si sono seduti su una bellissima e coloratissima sedia “di design” che poi è risultata di una scomodità infernale? O quanti di voi hanno utilizzato un utensile per cucina “di design” che non svolgeva la funzione per il quale era stato acquistato? Se l’oggetto era bellissimo ma no ha soddisfatto il vostro bisogno, semplificandovi la vita,quello non era un vero oggetto di design!



Sfatiamo subito un mito, acquistare un oggetto di design è cosa solo per ricchi ed eccentrici collezionisti?
Assolutamente no!!!! Se chiedo a mio padre di andare a comprare qualcosa “di design”, imprecando prende il suo libretto degli assegni e mi segue. Questa divertente “scenetta” e’ un istantanea del pensiero diffuso che le persone hanno su questo argomento. Evidentemente il trascorso commerciale nel mondo del design, ha fatto credere che sia un lusso per pochi eletti. In realtà dovrebbe essere esattamente il contrario, o meglio, io ha una visione “utopistica” del design industriale, che concepisce un oggetto di design come un oggetto che utilizza materiali e processi industriali innovativi con lo scopo di realizzare prodotti esteticamente validi, a prezzi sostenibili, per migliorare la quotidianità al maggior numero di persone.

So che è possibile ristrutturare un’intera abitazione affidandosi a professionisti come te, mi piacerebbe che ci dicessi che vantaggi dà fare una scelta di questo tipo e quanto sia possibile e consigliato invece aggiungere singole soluzioni d’arredo in ambienti già arredati, insomma accostare la lampada moderna alla poltrona della nonna è una mission impossibile o dobbiamo osare?
Molti pensano di essere in grado di arredare una casa, semplicemente perché hanno letto un libro o hanno sfogliato una rivista. Quando un interior designer progetta un abitazione privata, la prima cosa che dovrebbe fare, è un attento studio delle esigenze, dei gusti e delle aspettative del proprio cliente. Un attenta analisi di questi parametri, permette al progettista d’instaurare un rapporto empatico con il committente, fondamentale per la progettazione di uno spazio di cui non sarà il diretto fruitore. Un designer non deve saper soltanto progettare un ambiente o saper abbinare colori e materiali ma deve cercare, per quanto possibile, di “educare”al gusto il proprio cliente. Quando progetto uno spazio cerco di concentrarmi soprattutto sugli aspetti tecnici, calcolando la giusta illuminazione che devono avere le stanze, accostando colori e materiali, dividendo gli spazi a seconda delle funzioni e dello stile di vita del committente. Per il resto cerco di consigliare, lasciando molta libertà nella scelta degli arredi e dei complementi. La parola d’ordine per un arredo alla moda? Stupire gli occhi, con poco colore ma nei punti giusti, utilizzare materiali di riciclo e acquistare oggetti di giovani designer – specialmente in plexiglass-. Per il resto osate, seguendo un filo logico nella scelta. Come? Mixate mobili completamente diversi ma che siano dello stesso materiale , oppure utilizzate materiali diversi ma della stessa sfumatura di colore Insomma, osate e date vita ad un vostro stile.Sarà perfetto per casa vostra visto che è il vostro!

A questo punto devo levarmi una curiosità, ma come sarebbe la tua casa ideale?
La mia casa ideale è in Kenya in riva al mare, totalmente bianca, arredata con mobili ed oggetti acquistati nei mercatini delle pulci. Mercatini che adoro esplorare durante i miei viaggi, dove spesso trovo vecchi e stravaganti arredi, compagni ideali per rendere la casa non più una “tela bianca” ma un dipinto ricco di storie e colori.



Emiliano so che insieme a Francesca avete un vero e proprio atelier dal nome Designtrasparente, siamo curiosi di sapere cosa fate, che progetti avete e se possiamo venire da voi a fare spese, col valore aggiunto di acquistare un vero made in italy
Io e Francesca siamo il corpo e l’anima dell’Atelier Designtrasparente, nato dall’esigenza di unire le nostre due menti curiose in un progetto comune. Ci siamo conosciuti nel 2004, quando per motivi di lavoro abbiamo cominciato a collaborare sporadicamente. Io progettavo stand per un società di Roma, Francesca invece aveva aperto da poco il suo laboratorio di lavorazioni di materie plastiche. Due percorsi progettuali diversi, ma con molti punti in comune. Abbiamo capito di essere due Artigiani/Designer per via della nostra doppia personalità: una creativa e libera da vincoli di ogni tipo, contrapposta all’altra più pratica, che ci obbliga a sottostare a regole precise e severe che sono quelle del mondo produttivo. Questo ha fatto nascere il nostro Atelier Designtrasparente. Creatività, curiosità, ricerca, sperimentazione, innovazione, colore e trasparenze. Questi sono gli ingredienti principali con i quali realizziamo saporiti progetti d’interni, gustosi allestimenti fieristici e piccantissimi arredi e complementi d’arredo in materiale plastico. Abbiamo progettato e prodotto, all’interno della nostra struttura, tre linee di complementi d’arredo in plexiglass, presentate ufficialmente lo scorso mese alla mostra d’arredo Moacasa. Le nostre linee di complementi d’arredo, hanno come caratteristica principale la funzionalità, unita al senso estetico, una linea sottile tra stravaganza e semplicità. Amministriamo,come del resto stiamo facendo ormai da circa un anno , il nostro blog Designtrasparente,dove i nostri utenti possono trovare “freschi” consigli ed idee per arredare gli spazi dove vivono ogni giorno. Dove possono appagare la loro curiosità e conoscere meglio le materie plastiche, leggendo gli approfondimenti che ogni mese inseriamo nelle rubriche del nostro blog. Cosa aspettate allora?

I più intraprendenti possono passare a trovarci presso il nostro Atelier a Roma in Via Nicola Pellati – 70 – e conoscere da vicino tutti i nostri prodotti. Tutti gli altri ci possono fare visita sul nostro sito o sul nostro blog designtrasparente.

Un consiglio per tutti i ragazzi che si affacciano al mondo del lavoro desiderosi di seguire le vostre orme e un saluto per i lettori di Xsepone magazine
Beh direi non lo fate!!!!! Ci sono troppi designer sul mercato!!! A parte gli scherzi, grazie per l’importanza che mi hai attribuito con questa domanda, i consigli sono sempre difficili da dispensare.La ricetta per il successo ha ingredienti semplici, bisogna crederci, impegnarsi, leggere ed osservare, osservare ed osservare!A tutti i tuoi lettori invece consiglio di mangiare la nutella,sorridere almeno una volta al giorno e soprattutto leggere il nostro blog!



Un saluto trasparente a tutti!

2 commenti:

  1. E' segata sulla sx, non se po' modifica'??
    Muoio dal desiderio di leggere ma e' frustrante

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  2. Mi dispiace ma io la visualizzo nel modo giusto, se hai pazienza domani provo a ridurre le immagini. Ci conosciamo?

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