giovedì 18 giugno 2009

Materiali,tecnologie,allestimento.


Progettare uno stand, grande o piccolo che sia, richiede la capacità di far interagire due discipline: architettura e comunicazione. Un corretto progetto di stand è frutto di una competente, sicura e completa cultura progettuale dei volumi, degli spazi, dei piani, dei materiali appropriati, dell'exhibit design, del mostrare, integrata con una adeguata cultura delle tecniche di comunicazione d'impresa e della percezione, per presentare un'identità convincente di marca, per promuovere vendite, immagine, contenuto tecnologico e affidabilità dell'impresa.Lo stand è uno spazio interattivo organizzato per promuovere la relazione interpersonale tra il fronte della produzione e il fronte del consumo per produrre profitto.

La fiera come media ha la funzione di porgere il messaggio, stimolare l'attenzione, promuovere l'immagine, mostrare l'appeal del prodotto o del servizio, incrementare le vendite, agire con persuasione nell'ambito della percezione umana.La logica espositiva dello stand richiede un'intelligenza critica di progettazione, diretta a intensificare l'impatto dell'allestimento in chiave di comunicazione d'impresa, rendere persuasiva e vincente l'immagine sugli espositori concorrenti, stimolare l'attenzione e la percezione del messaggio attraverso le tecniche e gli strumenti architettonici.

La filosofia architettonica, nel progetto dello stand, deve essere strumentale alla filosofia della comunicazione. Lo stand, supporto di una corretta e convincente percezione dell'immagine d'impresa, deve essere una combinazione tra tecniche architettoniche, di arredo e di comunicazione tale da influenzare le percezioni sensoriali dei visitatori, condizionando gli atteggiamenti verso la marca e le decisioni d'acquisto.Il mostrare fa acquisire una nuova dimensione al progetto architettonico, che ha come finalità la comunicazione commerciale, stimolando nuove logiche di ideazione. Anche l'uso e la scelta dei materiali diventa strumentale alla comunicazione. Il contesto fieristico trascende la relazione tra spazio e funzione architettonica perché le superfici, la luce, i colori, le testurizzazioni, i piani, gli spazi, le volumetrie, il look, lo stile, il design, i complementi di esposizione e di arredo acquistano la funzione di strumenti dell'immagine: l'allestimento, quindi, diventa un macchina integrata nella funzione di comunicazione d'impresa.

A tutto questo si devono aggiungere il rispetto delle norme tecniche e degli obblighi di legge relativi alla sicurezza e, infine, una funzionalità pratica sia nelle tecniche di progettazione sia nell’uso dei materiali, dovuta alle specifiche esigenze della logistica imposta dalla fiera: trasporti agevoli, velocità di montaggio, smontaggio e rimontaggio, pratica di magazzinaggio.


Testo tratto da: Il Marketing Fieristico


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